Dal 2007 il Museo Archeologico di Bergamo conduce ricerche sul territorio di Carona che hanno permesso di individuare un’area, tra le quote 2100 e 2450 m s.l.m., con numerosi massi incisi. Si tratta di blocchi di arenaria argillosa, di distacco dalla parete della montagna, caratterizzati da una superficie piatta e liscia, adatta ad accogliere le incisioni, realizzate con la tecnica filiforme tramite uno strumento metallico. Le incisioni di epoca storica riguardano motivi simbolici (nodi di Salomone, croci, stelle, cuori, ecc.), figure di animali, guerrieri e armi, lunghe iscrizioni e date di età medievale e moderna. L’area delle incisioni rupestri è stata suddivisa in 3 settori: Le Torbiere (LTB) e Aga (AGA), si trovano alle falde del Monte Aga; la Val Camisana (CMS), invece è la valle percorsa dal fiume Brembo che lì ha le sue sorgenti. I massi incisi sono stati numerati, georeferenziati, fotografati ed è stato eseguito il rilievo a contatto delle incisioni. Sono stati effettuati anche saggi di scavo presso la roccia CMS 1, finalizzati al reperimento di tracce di frequentazione, che tuttavia non hanno dato i risultati sperati. La roccia più interessante è la n. 1 di Val Camisana (CMS 1), sulla quale sono state riconosciute alcune figure risalenti al V sec. a.C. e una serie di iscrizioni celtiche in alfabeto leponzio del III-II sec. a.C., che riportano nomi propri, talvolta con patronimico; si tratta probabilmente, in analogia con le dediche rinvenute al passo del Gran San Bernardo, di ex voto di viandanti alle prese con le difficoltà di attraversamento dei monti. Per due volte, infatti, è ripetuto il nome del dio Pennino, dio celtico delle vette e dei passi di montagna.