Carona da vivere

Carona è caratterizzata da una bellezza naturalista e paesaggistica di tutto rispetto, la rete sentieristica delle Orobie la rende una meta turistica privilegiata, ma la sua fama deriva anche dalle attività fiorenti sul territorio in tempi antichi: l'estrazione del ferro (era infatti uno dei centri minerari più importanti della Lombardia), la coltivazione dei terreni e l'allevamento del bestiame. Dal latte delle vacche, che d'estate venivano portate in alpeggio (come succede ancora oggi) si ricavava e si ricava un ottimo formaggio, che veniva commerciato o scambiato con altri beni di consumo. Carona era anche famosa per l'ottima qualità delle sue patate. Con il passare degli anni si è consolidata anche l’attività di estrazione delle “ Piode” e lo sfruttamento dell’abbondanza di acqua presente sul territorio ha contribuito allo sviluppo economico e paesaggistico moderno.

Progetto "A spasso nel tempo"

Un progetto che vuole ricordare le tradizioni rurali di questo paesino incastonato nelle Orobie, e vuole dare voce ai pochi anziani rimasti, testimoni di un cambiamento di abitudini e di vita da non dimenticare. 

Un percorso ad anello di facile percorrenza, adatto a tutti, un sentiero antico che in passato portava ai campi di patate che ricoprivano l’intera area. L’itinerario tematico è allestito con pannelli didattici- informativi sulla natura e sulla storia del territorio di Carona. Grazie alle testimonianze degli anziani del paese si verrà trasportati in un tempo passato, ricco di tradizioni e abitudini da non dimenticare. La partenza è consigliata dalla zona degli impianti di risalita. Scoprirete così il ruolo della donna in passato, l’importanza della patata e della sua coltivazione, la natura e l’incidenza dell’uomo sull’aspetto del paesaggio moderno.
Buona passeggiata!

I temi principali del progetto

Percorso progetto

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Legame uomo- ambiente

Il recupero del patrimonio tradizionale, dai mestieri ormai scomparsi alle antiche abitazioni, è una misura imprescindibile affinchè la montagna torni ad essere un luogo nel quale poter vivere.

L'isolamento ai traffici principali e la povertà economica del paese protrattisi fino agli anni del dopoguerra hanno consentito un'eccezionale permanenza dei modi di vita e di lavoro tradizionali montani, ma fenomeni contraddittori, quali lo spopolamento e la più recente spinta alla trasformazione e all'ammodernamento infrastrutturale ed edilizio, hanno compromesso fortemente il patrimonio culturale del territorio. Il pericolo oggi è l'oblio, la cancellazione dei segni e la perdita di riconoscibilità e identità del legame tra l'uomo e il territorio, la montagna. Il rischio di perdere questi beni materiali e immateriali è dovuto al degrado per incuria o abbandono, fenomeno parallelo al problema dello spopolamento e della trasformazione del lavoro contadino, dell’industrializzazione globale, del disfacimento della famiglia patriarcale. Fattore decisivo per la conservazione di queste testimonianze è il rispetto degli ambiti di localizzazione, dei contesti naturali antropizzati (costituiti dai pascoli, dai campi coltivati, dal bosco, dalle radure, dalle mulattiere, dalle strade antiche, dalle delimitazioni di confine, dai manufatti accessori).

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